Da
un colloquio con un fratello ferito. "Cristo ci ha liberati per
la libertà!" (Gl, 1)
Ma
dobbiamo precisare di che libertà stiamo parlando. Ogni persona ha
il proprio concetto di libertà, nei confronti di sé stessa e nei
confronti degli altri; e non sempre vediamo gli altri con gli stessi
occhi e metri di giudizio che applichiamo a noi stessi. Per pigrizia,
per mancanza di obiettività, per vergogna.
Ho
conosciuto poche persone veramente libere. Magari, molti lo sembrano.
Ma quando ci parli... mica tanto.
Martino
ha 56 anni, è arrivato in comunità da una settimana, "buttato
qui", dice "dal centro recupero malattie psico-fisiche".
Dai
suoi occhi traspare tanta delusione, tristezza nei confronti della
vita e "di non essere stato al passo con i tempi", dice
lui, intendendo il non aver frequentato corsi professionalizzanti per
poter avere, ora che non è più giovane, un lavoro vero ed una
pensione in cui sperare.
La
bottiglia di alcool puro, cachaça come si chiama
qui, è stata la sua compagna inseparabile; e così gelosa da
ottenere che lasciasse casa e famiglia per lei.
Non
sa neanche dove stanno i suoi figli; che sappia, ha 2 nipoti che ha
conosciuto, più altri 3 mai incontrati. Della moglie o compagna,
manco parla.
Ma
lei, la cachaça, lo ha tradito: lo ha preso quando era giovane, in
salute, pieno di vitalità e lo la buttato in strada a 54 anni, con
una salute e un aspetto da 65enne, senza un quattrino e, soprattutto,
senza speranza e fiducia negli uomini per quante ne ha viste in
strada.
Per
fortuna, però, la droga, dice, non lo ha mai interessato: "Non
so il perché. So solo che non ci ho mai pensato, neanche quando la
usavano vicino a me. Ma per la cachaça...ah!, quanto mi sono
umiliato a chiedere l'elemosina! E io ero uno di quelli che
insisteva, eh!".
Cerca
di avere pazienza, fratello mio.
"Ah,
tranquillo! La pazienza non mi manca... adesso! Non recriminerà con
Dio come ha fatto Giobbe alla fine, perché Dio mia ha dato tante
possibilità nella vita. Io mi sono rovinato da solo. Ho sempre
voluto fare di testa mia. Ma, a un certo punto della mia vita, quello
che facevo non era il più il bene per la mia vita, ma il male. Come
se volessi farmi del male. E, per strada, tutti ti tirano sempre più
giù nel tunnel senza fine".
Coraggio
fratello, cerca di vedere almeno in comunità che un po' di amore, in
questo mondo, ancora c'è.
Nessun commento:
Posta un commento