La realtà vista da una prospettiva differente

So quello che sono e sogno quello che non posso essere, ma non mi illudo di essere quello che sogno

giovedì 3 aprile 2014

La libertà della strada: la storia di Martino

Da un colloquio con un fratello ferito. "Cristo ci ha liberati per la libertà!" (Gl, 1)  
Ma dobbiamo precisare di che libertà stiamo parlando. Ogni persona ha il proprio concetto di libertà, nei confronti di sé stessa e nei confronti degli altri; e non sempre vediamo gli altri con gli stessi occhi e metri di giudizio che applichiamo a noi stessi. Per pigrizia, per mancanza di obiettività, per vergogna.
Ho conosciuto poche persone veramente libere. Magari, molti lo sembrano. Ma quando ci parli... mica tanto.
Martino ha 56 anni, è arrivato in comunità da una settimana, "buttato qui", dice "dal centro recupero malattie psico-fisiche". 
Dai suoi occhi traspare tanta delusione, tristezza nei confronti della vita e "di non essere stato al passo con i tempi", dice lui, intendendo il non aver frequentato corsi professionalizzanti per poter avere, ora che non è più giovane, un lavoro vero ed una pensione in cui sperare.
La bottiglia di alcool puro, cachaça come si chiama qui, è stata la sua compagna inseparabile;  e così gelosa da ottenere che lasciasse casa e famiglia per lei. 
Non sa neanche dove stanno i suoi figli; che sappia, ha 2 nipoti che ha conosciuto, più altri 3 mai incontrati. Della moglie o compagna, manco parla.
Ma lei, la cachaça, lo ha tradito: lo ha preso quando era giovane, in salute, pieno di vitalità e lo la buttato in strada a 54 anni, con una salute e un aspetto da 65enne, senza un quattrino e, soprattutto, senza speranza e fiducia negli uomini per quante ne ha viste in strada.
Per fortuna, però, la droga, dice, non lo ha mai interessato: "Non so il perché. So solo che non ci ho mai pensato, neanche quando la usavano vicino a me. Ma per la cachaça...ah!, quanto mi sono umiliato a chiedere l'elemosina! E io ero uno di quelli che insisteva, eh!".
Cerca di avere pazienza, fratello mio.
"Ah, tranquillo! La pazienza non mi manca... adesso! Non recriminerà con Dio come ha fatto Giobbe alla fine, perché Dio mia ha dato tante possibilità nella vita. Io mi sono rovinato da solo. Ho sempre voluto fare di testa mia. Ma, a un certo punto della mia vita, quello che facevo non era il più il bene per la mia vita, ma il male. Come se volessi farmi del male. E, per strada, tutti ti tirano sempre più giù nel tunnel senza fine".

Coraggio fratello, cerca di vedere almeno in comunità che un po' di amore, in questo mondo, ancora c'è.

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