In
cammino (tratto
da Gli occhi scuri del samba di Dario Milani)
Scalare,
partire,
decidere:
crescere.
Rendersi
conto
che
i miei problemi
hanno
già attanagliato milioni
di
uomini sopravvissuti
o
morti.
Eppur
non mi basta.
Intanto
ci son loro
a
tormentarmi,
altalenarmi,
oscillarmi:
la
donna,
il
viaggio,
l'amore,
il
corpo,
il
bisogno d'essere amati,
l'esigenza
di amare
e
la sua continua scuola;
i
conflitti,
i
rifiuti,
lo
sdegno,
l'Ideale,
il
Divino,
l'Umano,
l'essenziale
e il superfluo.
Il
dovere e la scelta.
Il
tempo che passa,
la
fretta che aumenta,
la
piccolezza che cresce,
il
senso di impotenza che avanza,
il
sentirsi al proprio posto
e
la paura d'esserselo creato,
oppure
d'essersi adattati
e
la (s)voglia di accettarlo.
Il
bisogno di sicurezza,
il
tedio del prevedibile,
la
fede nell'Incommensurabile,
l'umiltà
davanti l'irraggiungibile.
Il
ritorno,
i
rincontri riusciti
e
quelli impediti
(da
me, da altri, dalla morte),
i
conflitti risolti
e
quelli irrisolvibili (chissà perché?).
Il
dover ritrovare prima di tutto me stesso,
sull'orlo
di una pazzia,
prima
che questa prevalga
e
mi renda da altri dipendenti,
più
di quanto già non lo sia
(forse
solo per questo
val
la pena fuggirla,
non
per mancanza di ragioni).
E
più guardo il mondo,
più
ne son convinto;
ma
se guardo il Mio Mondo,
quello
raggiungibile dai miei soli occhi,
non
mi sembra così complicato:
vedo
persone lottare,
con
le loro esigenze e virtù,
il
loro dare e ricevere,
a
volte sproporzionati,
altre
meno.
Vedo
pure tante relazioni,
persone
come me,
che
si meravigliano per un sorriso regalato,
ma,
a volte, lo ricambiano;
che
non mi rivolgono la parola per primi,
ma,
ogni tanto, mi rispondono;
che
si mostrano forti e decisi,
ma
se mostro loro la mia fragilità,
spesso,
scoprono le loro ferite
e
mi fanno sentire meno solo.
Raramente,
ma non mai,
qualcuno
cammina piegato
sotto
il peso di macigni,
gettatogli
da altri o da sé stesso.
Non
chiederà mai aiuto,
per
esperienza o pregiudizio.
Non
faccio altro che guardarlo,
fermarmi
se lui si ferma,
camminare
se prosegue,
arrancare
se zoppica.
Improvvisamente,
il
suo peso diminuisce
ed
il mio pure.
Resto
con lui finché vuole,
poi
proseguiamo
per le nostre strade.
Non
soli,
non
in compagnia:
in
cammino.
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